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AFRAGOLA. Città ferma al palo, politica assente e ci si domanda ancora se la maggioranza è civica o di destra

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AFRAGOLA – Assessori e tutor distratti dalle sentenze, un sindaco che non sa che pesci pigliare sulla questione sgomberi, una questione morale che incombe sulle teste di assessori e consiglieri, un esecutivo eticamente scorretto dal primo giorno in cui è uscita fuori la sua nomenclatura e in città c’è chi si preoccupa di criticare l’unico gruppo politico fatto fuori artatamente poiché il suo coordinatore era l’unica mente pensante – senza precedenti penali e carichi pendenti, né tanto meno problemi con la giustizia – avversa a chi realmente ha le mani sulla città.

Andiamo con ordine, in città esiste una testata giornalistica molto vicina all’ex senatore e sindaco di Afragola Vincenzo Nespoli – quest’ultimo resta in attesa della sentenza della Cassazione che potrebbe confermare la condanna a sei anni di reclusione per aver chiesto e ottenuto l’assunzione di un numero imprecisato di lavoratori, mai identificati, proprio nel periodo in cui l’azienda (La Gazzella società di vigilanza ndr) era in stato di decozione; avrebbe poi ottenuto in prestito, da un ex amministratore de La Gazzella, una somma di 25 mila euro che proveniva, secondo i pm, dai conti della stessa Gazzella e un’altra sentenza di primo grado per il processo riguardante la “Sean Immobiliare” per la quale ha già scontato sei mesi di arresti domiciliari – nella quale è sempre riportato un articolo di uno che si nasconde dietro lo pseudonimo “Il grillo parlante”, nascondere per modo di dire visto che in città anche le pietre e gli abitanti dei tombini sanno di chi si tratta, ma andiamo oltre.

Nell’ultimo numero del cartaceo “Il grillo parlante” scrive il suo solito editoriale, rivendicando anche la posizione del sindaco Grillo verso destra – qui non si è capito tutta quest’esigenza, visto che la città soffre di altri mali e non quelli inerenti l’identità ideologica di quest’amministrazione – tiene a precisare il peso quasi nullo della lista “Afragola Viva” nei risultati delle scorse elezioni facendo anche confusione con la transfuga dei consiglieri Antonio Boemio e Francesco Castaldo in quel di “Campania Libera”.

Vorremmo ricordare a chi si nasconde dietro al “Grillo Parlante” – anche qui non si capisce bene il perché o forse lo si capisce – che i conti fatti sul giornale di riferimento sono del tutto errati.

Claudio Grillo è stato eletto Sindaco al primo turno con una percentuale del 54,22%, voti 17.962. La Lista “Afragola Viva”, ottiene 1.931 preferenze che equivalgono al 6,02% dei voti e se la matematica non è un’opinione: 54% – 6% equivale al 48% il che sarebbe significato “ballottaggio”. Al secondo turno, davvero non so come sarebbe andata a finire. Chiaramente non ho ipotizzato la collocazione di “Afragola Viva” nel suo alveo naturale, il centrosinistra e nemmeno ho puntualizzato che nelle liste civiche a sostegno della candidatura di Claudio Grillo ci fossero altri candidati, consiglieri, ex amministratori e non, provenienti dal centrosinistra, Salvatore Iavarone in primis, capolista di Afragola Viva. Dovremmo a questo punto dire al Grillo, il parlante, non il Sindaco: “Menti e sai di mentire”.

Quindi se a quelli di “Afragola Viva” togliamo anche i voti dei vari Montefusco, Concas etc. la percentuale scende ancora di più e se proprio vogliamo dirla tutta, allora il “Grillo Parlante” farebbe bene a calcolare anche il peso del mentore del sindaco in questo caso. Poco davvero poco, se si calcola che per piazzare più consiglieri in aula si è ricorso al giochetto di riempire cinque liste di riempilista visto che se i portavoti fossero stati ingoblati in una sola lista civica, oggi l’ex senatore non vanterebbe di quattro presenze in aula.

Smentite le parole scritte “a vanvera” dal Grillo parlante, io chiederei: Perché? Fa così davvero tanto paura Salvatore Iavarone, al punto tale da attaccarlo dopo aver preferito tenerlo fuori dai giochi fino ad oggi?

È facile per chi si nasconde avere due piedi in una scarpa, da un lato determinare l’agenda politica e dall’altro, al primo intoppo, criticare ed attaccare. Allora ci si domanda, ma davvero ‘sti giochetti da quattro soldi vanno bene al primo cittadino? Davvero ad un imprenditore affermato sul territorio vada bene essere messo al centro di questi atteggiamenti? È mai possibile che a nessuno degli addetti ai lavori salti veramente agli occhi quali siano i giochini che mantengono la città ferma al palo per favorire l’azione di una sola parte politica? E come mai tutti gli altri, esponenti di “Campania Libera” compresi, stanno zitti, concedendo tutto questo?

Quindi un suggerimento al “Grillo Parlante” va fatto, per dare una vera parvenza di indipendenza, ogni tanto saremo lieti di leggere di questione morale in città rivolta a tutti indistintamente, delle differenze morali che passano tra chi attacca e chi viene attaccato, compreso i veri motivi che legano le mani del sindaco.

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